JESI – Scontro su Edison, la maggioranza nega l’anticipo della discussione della mozione presentata sul tema dalle opposizioni e queste ultime, per protesta, abbandonano l’aula. L’ordine del giorno, con la rinuncia via via dei consiglieri di minoranza a trattare gli ulteriori atti da loro proposti in calendario, mano a mano slitta. E così, ad essere discussa in un Consiglio dove a quel punto sono presenti solo i rappresentanti della maggioranza, è la mozione di Antonio Balestra (Pd) per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Uno strano cortocircuito, quello tra il progetto della multinazionale per l’impianto di trattamento rifiuti alla Zipa da un lato e il dittatore fascista dall’altro, che si è consumato questa mattina 30 aprile in Consiglio comunale.
In un Consiglio comunale che nel pomeriggio tratterà di bilancio e quindi non ha visto tenersi questa mattina la parte dedicata a interpellanza e interrogazioni, erano tredici tra mozioni e ordini del giorno quelli in calendario, in ordine cronologico rispetto alla loro presentazione (in buona parte in attesa dalle precedenti sedute). Al punto numero 14, e pressoché certa di non avere tempo per essere trattata, la recente mozione presentata assieme da tutte le opposizioni –Cioncolini, Quaglieri e Filonzi (Jesiamo), Rossetti, Sorana e Marasca (Per Jesi), Catani (Patto X Jesi), Santarelli (Movimento Repubblicani Europei), Montesi (Gruppo misto), Cercaci e Grassetti (Fratelli d’Italia) – con oggetto “Smontare una vis debole e di parte per rafforzare la contrarietà all’impianto, a partire dalla tutela della salute”. La richiesta, quella di «incaricare, anche con stanziamento di apposite risorse, un autorevole esponente della comunità scientifica in grado di predisporre le necessarie confutazioni e opportune contrapposizioni al documento di Vis (valutazione di impatto sanitario) presentato dal Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Roma Tor Vergata, per poi utilizzare in sede di Conferenza dei servizi, con l’obiettivo di mettere in risalto le considerazioni di questo studio, ritenute approssimative, lacunose e apertamente funzionali alle esigenze della società proponente, nonché le conclusioni riguardanti l’accettabilità del rischio derivante dall’insediamento».
Presentata dalla consigliere Santarelli (Mre), la richiesta di cambiare l’ordine del giorno e anticipare la mozione Edison, così da poterla discutere. Proposta messa ai voti: 9, dalla minoranza, i favorevoli; 13, dalla maggioranza, i contrari. Sul punto, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo era intervenuto, affermando che, per un incarico del genere, si sarebbe a questo punto fuori dai tempi: «Con la Conferenza dei servizi già convocata per il 7 maggio prossimo, tutta la parte istruttoria del procedimento Edison è ormai conclusa».
Dopo la bocciatura della richiesta, la decisione delle opposizioni di uscire dall’aula, rinunciando a trattare via via i punti che sarebbero stati in programma: l’ordine del giorno dalla stessa Lorena Santarelli su “Arpam: ripristino numero verde”, la mozione di Rossetti per la “istituzione sedia rossa contro la violenza sulle donne nella sala del Consiglio Comunale di Jesi”, la mozione di Quaglieri per “l’impegno dell’amministrazione comunale a garantire la prosecuzione del progetto Operatori di strada sul disagio giovanile”. E si arriva dunque alla mozione Balestra, per la “revoca della cittadinanza onoraria del Comune di Jesi a Benito Mussolini”. Che si discute a quel punto in un’aula dimezzata, approvata dai 13 voti della maggioranza.
Il caso, l’opposizione
«Bocciata la richiesta dei consiglieri di anticipare la mozione di tutti i gruppi di minoranza nella seduta odierna del consiglio comunale. La richiesta era quella di discutere come primo punto la mozione firmata congiuntamente dall’opposizione, per la redazione da parte di un tecnico esperto in ambito scientifico di un documento che fornisca l’indicazione degli effettivi impatti dell’impianto proposto da Edison nel nostro territorio. Una versione che confuti lo studio di Tor Vergata commissionato dalla multinazionale e che risulta approssimativo, lacunoso e funzionale alle esigenze della società proponente. Motivo di trattare oggi senza rinvii la mozione della minoranza è la necessità e l’urgenza di affrontare un tema prioritario per la città, che suscita enormi preoccupazioni tra i cittadini e del quale è importante confrontarsi il più possibile, senza lasciare nulla di intentato in un momento decisivo per il futuro della nostra città. Il documento avrebbe avuto una importante valenza durante l’iter autorizzativo che dal 7 maggio si attuerà in conferenza dei servizi, fase decisiva come sottolineato dal sindaco Fiordelmondo. Per lo stesso Sindaco, al di là di altre motivazioni inaccettabili, i soldi necessari per ingaggiare un tecnico esterno sarebbero invece soldi mal spesi, dimenticando che ogni iniziativa utile a contrastare il progetto Edison ha priorità assoluta. La richiesta è stata bocciata con 13 voti contrari, tra cui quelli del presidente del Consiglio Comunale Luca Polita e della capogruppo PD Montecchiani, che recentemente hanno aderito all’Assemblea Permanente Stop Edison».
Il caso, la maggioranza
«La minoranza abbandona l’aula, una vergogna. Il comportamento di stamattina della minoranza ha segnato una brutta pagina per il Consiglio comunale di Jesi: hanno abbandonato l’aula durante i lavori, incuranti del fatto che ci sono altri atti importanti da discutere. Il motivo? Nel pieno rispetto del regolamento comunale, non è stata anticipata una mozione con la quale la minoranza chiedeva “l’incarico di un esponente della comunità scientifica” per predisporre confutazioni rispetto alla valutazione dell’impatto sanitario elaborata dall’Università Tor Vergata a sostegno del progetto Edison. Lo stesso Sindaco ha spiegato che la norma attribuisce all’Azienda Sanitaria, attraverso il suo organismo di prevenzione, la competenza a pronunciarsi sul tema della salute nella conferenza dei Servizi, a massima garanzia del bene collettivo tutelato, in qualità di Ente pubblico preposto. Considerato che il Consiglio comunale ha già dato gli indirizzi politici, a voto unanime, per dire “no” all’impianto, gli esponenti della minoranza dimostrano ancora una volta che le loro intenzioni vanno bene al di là del merito e della comune volontà di scongiurare l’insediamento dell’impianto nel pieno rispetto della Legge, unica strada percorribile per raggiungere il risultato auspicato. L’unica cosa certa, a questo punto, è che, nel disprezzo delle regole, si continua a strumentalizzare una questione importante e delicata, perché pensano possa portare consenso. C’è chi si nasconde dietro una civica, chi dietro altri personaggi candidati con liste di opposizione alle elezioni amministrative, ma non eletti. La maggioranza, lo ribadiamo, intende scongiurare l’insediamento dell’impianto e si sta muovendo nel rispetto delle regole, anche per evitare qualsiasi sorpresa. Questo atteggiamento arrogante di oggi chiarisce invece più che mai che intendono esclusivamente attaccare strumentalmente l’amministrazione comunale, il presidente del Consiglio Comunale, la capogruppo del Pd e il Sindaco. Nell’occasione il Sindaco ha ringraziato tutte le competenze che hanno dato un contributo alla valutazione complessiva dell’istanza Edison e che potranno confluire nel documento del Consiglio comunale che sarà portato in Conferenza dei Servizi, parte essenziale del procedimento amministrativo, per ribadire con la maggiore efficacia possibile l’assoluta contrarietà all’insediamento Edison. Fermo restando che la città merita ed ha bisogno che vengano portati avanti anche altri temi importanti del dibattito politico, ed è quello che intendiamo continuare a fare con piena convinzione. Infine, il loro comportamento, ha portato all’eliminazione di ordini del giorno che trattavano tra gli altri, temi come la violenza di violenza di genere, rispetto al quale non più di due giorni fa si è mobilitata la nostra città».