JESI – Sarà una scoperta dell’area archeologica del Campo Boario quella proposta a Jesi per le Giornate Europee per l’Archeologia, in programma sabato e domenica prossimi 14 e 15 giugno. Saranno due giornate per due visite guidate a partecipazione gratuita, su prenotazione. Due differenti luoghi ma un unico soggetto, le tracce archeologiche del Boario proprio di recente sottoposte a nuovi studi.

Archeologia al Boario, il programma
La prima visita è al Museo Archeologico nelle scuderie di Palazzo Pianetti dove sono esposti i reperti che riguardano gli scavi nella zona del Campo Boario. Qui le visite gratuite sono suddivise in ben 5 turni: il sabato alle ore 10, 11, 16 e 17 e la domenica alle 16, 17 e 18, con appuntamento 10 minuti prima di ciascun turno. La seconda visita è invece all’area archeologica di San Savino per un viaggio nel tempo dall’epoca romana al Medioevo. In questo caso due sono i turni, entrambi alle ore 19, nelle giornate di sabato e domenica.
Per informazioni e prenotazioni gli interessati possono contattare i numeri 0731 538 439 o 420 (dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19) o inviando una mail a pinacoteca@comune.jesi.an.it
Archeologia al Boario, gli studi
Recenti le nuove scoperte relative alla chiesa di San Savino, in seguito alle ricerche che, con l’utilizzo di moderne tecnologie come il georadar, hanno visto la collaborazione dell’Università Cardinale Stefan Wyszinski di Varsavia, degli archeologi della Abaco Società Cooperativa che ha acquisito l’area e della Soprintendenza.
Alla luce, rende noto Abaco, «resti di una chiesa con più fasi di espansione e ristrutturazione, risalente all’epoca romano-gotica; una torre a un metro e mezzo di profondità; due transetti parallele; resti di una villa romana nell’area del Campo Boario».
Fu in occasione dei lavori per costruire la vicina scuola Federico II che, tra le altre cose, vennero alla luce i resti dell’abazia di San Savino, citata nei documenti a partire almeno dal 1222 (in una bolla Papa Onorio III si rivolge al suo abate oltre che al Vescovo di Jesi) ma che sarebbe stata lì dall’Alto Medioevo fino a circa il 1400. I perché dell’abbandono non sono mai stati realmente chiariti. Sepolture romane al Boario erano state trovate agli inizi del XX secolo e negli anni ’30, dalla realizzazione della Federico II saltarono fuori pure un’officina ceramica (III-II sec. a.C.) e mosaici. Ancora nell’estate 2016, coi lavori al Centro Ambiente, ecco una piccola necropoli romana e un tratto di strada, pure romana, parallela al Granita.