CERRETO D’ESI – Conferma per i livelli produttivi e per l’ammontare degli investimenti, ma nel complesso permane la preoccupazione per l’immediato futuro. Queste le novità emerse dalla nuova riunione del tavolo su Electrolux tenutosi ieri pomeriggio 5 giugno, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, a cui ha partecipato anche il ministro Adolfo Urso. «Siamo preoccupati perché la fabbrica di Cerreto d’Esi è l’unica in Italia in cui non si prevede un aumento della produzione per il 2025. Beninteso, il management non ha messo in discussione nessun impianto, tuttavia è chiaro che la situazione deve essere monitorata, anche perché il numero dei dipendenti, in seguito alle fuoriuscite dall’azienda grazie agli incentivi, è sceso a 172 unità, ma, nonostante ciò, le ore di lavoro non crescono. Sugli investimenti, Electrolux dovrà presentare un piano industriale, nonché, collegato ad esso, un apposito piano di investimenti. Speriamo di sapere qualcosa di più già in occasione del prossimo tavolo al Mimit. Tavolo che verosimilmente verrà convocato tra la fine di luglio e l’inizio di agosto», ha commentato Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provinciale della Fiom, nonché responsabile per il distretto economico-produttivo di Fabriano.
Il tavolo
Nello stabilimento di Cerreto D’Esi dove lavorano 172 dipendenti a sei ore per turno, con l’utilizzo dei contratti di solidarietà per un anno, a seguito dell’accordo sindacale, si prevede per il 2025 una produzione in linea con lo scorso anno, vale a dire: 80mila cappe aspiranti. E questo perché lo scenario del settore degli elettrodomestici, indietreggiato a livello di dieci anni fa secondo la multinazionale svedese, si registra una debole ripresa. A detta della Direzione aziendale, i fattori chiave da affrontare sono la necessità di efficientamento continuo delle produzioni, il supporto alla attività di R&D, il contenimento del costo dell’energia, la ragionevolezza dei regolamenti europei. Da parte del Mimit si è assicurato il monitoraggio continuo e costante.