CASTELFIDARDO – La loro è la storia di uno spartito che, dal lontano 2000, combina gli stessi elementi con sapienza artigiana, componendo una melodia dalle sonorità inconfondibili. È la storia della Fismen Accordions, azienda di Castelfidardo che festeggia i suoi 25 anni resistendo con tenacia alla crisi del settore e continuando a far vibrare, con orgoglio, le note del Made in Marche.
Fondata da Francesco Stacchiotti, Silvano Palmieri e suo figlio Marco, oggi Fismen impiega una ventina di persone e rappresenta una delle eccellenze italiane nel panorama della fisarmonica artigianale. Un’impresa che ha fatto della qualità costruttiva, dell’eccellenza del suono, della bellezza artigianale e della cura maniacale dei dettagli il proprio marchio di fabbrica, senza mai rinunciare a innovazione tecnologica e personalizzazione. Il tutto, rigorosamente Made in Italy.
«Quando abbiamo fondato l’azienda, il nostro sogno era costruire qualcosa di duraturo», ricorda Francesco, uno dei fondatori. «All’inizio producevamo conto terzi, ma già nel 2004 abbiamo cominciato a lanciare le prime fisarmoniche a marchio Fismen. I nostri modelli di punta erano i diatonici “steirisch” per la musica alpina e i modelli a piano da 96 bassi, anche nella variante helikon».
Il percorso è stato costruito passo dopo passo, con la determinazione che caratterizza le aziende che nascono dal basso, crescono grazie alla competenza e restano in piedi grazie alla passione. «L’amore per la fisarmonica e la dedizione al nostro mestiere sono stati fondamentali», sottolinea Silvano, altro socio fondatore. «Ma anche la collaborazione con clienti fidati, la nostra esperienza pregressa nel settore e la decisione di investire su giovani collaboratori a cui trasmettere il nostro sapere».

Il testimone oggi è nelle mani di Marco, che guida l’azienda con lo sguardo rivolto al futuro. «Abbiamo in programma di potenziare l’innovazione nei processi produttivi, ma senza mai rinunciare all’artigianalità. Al contempo, vogliamo rafforzare la nostra presenza in mercati chiave come Austria e Germania, dove la tradizione musicale è forte e la competizione alta, ma dove il nostro prodotto è sempre più apprezzato».
Marco è consapevole del delicato passaggio generazionale: «La terza generazione rischia a volte di perdere il valore delle origini. Per questo, io e Francesco cercheremo di educare i nostri figli a un’etica del lavoro basata su dedizione, sacrificio e passione. E se sceglieranno di continuare questa storia, saremo pronti a guidarli».
Ma qual è il futuro di uno strumento come la fisarmonica in un’epoca dominata da autotune e intelligenza artificiale? «L’AI potrà supportare la gestione e l’organizzazione, forse alcune fasi ripetitive della produzione, ma non potrà mai sostituire la manualità e l’anima di uno strumento fatto a mano», conclude Marco. «Perché nella fisarmonica, ogni imperfezione è parte della sua bellezza. E ogni nota suonata, è una dichiarazione di identità».
Nel cuore delle Marche, la Fismen continua a costruire fisarmoniche che non sono solo strumenti musicali, ma veri e propri ambasciatori di una cultura che non si arrende, che si adatta, ma non rinuncia a se stessa. Un’eccellenza che canta – e suona – italiano.
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