Il cantautore osimano Andrea Belfiori alla corte del Blasco
Ancona-Osimo

Il cantautore osimano Andrea Belfiori alla corte del Blasco

Il cantautore aprirà la tappa a Firenze al Visarno Arena, davanti a 50mila persone. Tutte le emozioni raccontate nella nostra intervista

OSIMO – Attraverso la sua musica rock ha fatto emozionare, ha trasmesso fiducia, conforto e lanciato messaggi di denuncia sociale. La sua musica ha fatto sentire le persone meno sole, è stata una pacca sulla spalla di tanti padri che si sentono martoriati da un sistema vetusto per nulla equo nell’attribuzione dei diritti sui figli minori. Andrea Belfiori, cantautore polistrumentista, ha dato voce ai sentimenti e spesso era una voce arrabbiata. Il talentuoso cantautore osimano – classe 1977, studi al Conservatorio Rossini di Pesaro e un esordio collaborando con la Pressing di Lucio Dalla e con Gianluca Grignani, con la PFM e Cristiano De André – oggi vive una delle più grandi emozioni della sua carriera: è stato chiamato al cospetto del komandante Vasco Rossi per aprire il suo concerto di Firenze. Come c’è riuscito? Il 24 maggio si è piazzato tra i primi 12 classificati al “Festival Zocca Paese della Musica”, unico contest che permette ai talenti della musica di aprire le date del Vasco Live 2025. Per Andrea Belfiori, la data numero 3 quella di Firenze il 5 giugno, al Visarno Arena. Con lui sul palco, i musicisti Daniele Spaziani (chitarre), Lorenzo Ricci (chitarre), Marco Dell’uomo (basso), Marco Schietroma (batteria).

Quali brani ha scelto per accendere il pubblico del Blasco?
«Essendo ospite, ho scelto brani in linea con le caratteristiche musicali di Vasco, ma non brani editi, anzi. La mia è una scelta sui generis, presenterò 3 brani in anteprima del mio prossimo disco “Agapè vol.1” in uscita tra agosto e settembre. Suonerò “Panta rei”, brano con cui ho partecipato al contest di Zocca e che sarà pubblicato a giugno come singolo; “Proprio te” e “Io ripenso a lei” anteprime del nuovo disco e un brano già edito, che ho pubblicato nel 2019, “Lucida follia”, che ha sonorità più rock».

Un bel colpo aprire il tour di Vasco: che emozione è?
«Un’emozione grande, un motivo di forte soddisfazione. Va a segnare una tappa importante del percorso del mio progetto artistico. Suonare davanti a un mare di gente, a Firenze sono attese 50mila persone, ed essere sul palco più importante d’Italia poiché Vasco rappresenta l’eccellenza nei live, è una gran cosa per me che vengo dalla provincia. Una gran bella sensazione, soddisfazione, essere ambasciatore delle Marche in questa esperienza».

Andrea Belfiori nell’esibizione al “Festival Zocca”

Lei è giovane ma ha all’attivo una carriera di tutto rispetto: dove nascono le sue canzoni?
«Le mie canzoni nascono dalla vita, dalle esperienze che vivo. La poetica viene riscritta e riarrangiata cercando di raccontare cose nelle quali possono riconoscersi gli altri, per condividere».

Vasco, così come molti cantautori celebri, hanno dedicato alcune canzoni alle donne della loro vita: lei ha mai scritto per una donna amata, ammirata, desiderata?
«Certamente. “Proprio te”, unica ballad che presento giovedì, è il brano che ho dedicato alla mia compagna. Mentre nel cd, “Non senza stupore” l’ho dedicato a mia figlia. La donna è importante, va celebrata nella sua bellezza e nei suoi diritti, specie in questo momento così oscuro…siamo molto indietro, già John Lennon negli anni ’80 parlava della condizione della donna e oggi, nel 2025, siamo ancora tanto indietro».

Quali sono stati gli incontri musicali che le hanno cambiato la vita?
«Difficile rispondere, perché ognuno degli incontri musicali che ho fatto ha lasciato un segno. Ciascun artista ha dato qualcosa di suo, di diverso. Avere un rapporto di lavoro e personale con Gianluca Grignani, piuttosto che con Lucio Dalla o con la PFM e altri, è un bagaglio che porti con te per il resto della vita. Capisci dinamiche particolari di questo mondo, a suo modo ognuno ti lascia qualcosa. Forse l’incontro più importante sarà giovedì con Vasco, è un Panta rei. La cosa più importante, forse, è quella che deve avvenire, l’incontro più importante quello che devo ancora fare».

Ha dichiarato di aver iniziato a suonare molto presto ma di aver intuito che la vera svolta stesse arrivando solo a 20 anni: che è successo?
«Dopo aver partecipato a un concorso a Senigallia, ho incontrato Iscra Menarini, vocalist storica di Lucio Dalla, che era in giuria nel primo concorso canoro che avevo vinto. Ha iniziato a seguirmi e mi ha introdotto alla Pressing di Lucio Dalla. L’ho conosciuto e ho iniziato a misurarmi con il genio assoluto, Lucio era questo. Sono entrato nel mondo della musica a livello professionale e mi ha dato l’opportunità di vivere tante esperienze… ad esempio mi è successo di stare in studio di registrazione con Lucio Dalla e Samuele Bersani che stava preparando “Replay” che portò poi a Sanremo».

Andrea Belfiori con la band con cui si esibirà a Firenze e il sindaco di Zocca Federico Ropa.

Nelle sue canzoni c’è tanto della sua storia personale. Risentendole dopo anni, pensa ancora di aver fatto bene a mettere a nudo questi aspetti così intimi o magari oggi, con più anni e più esperienza, non le rifarebbe?
«Nel 2018 ero nel pieno di una tempesta personale e familiare. Per fortuna ora va meglio. Ma credo che quando una canzone la pubblichi, diventa degli altri. E’ importante che quando un artista ha la licenza di essere tale, e dunque può esprimersi liberamente, racconti cose da condividere con gli altri. Può essere un aiuto che serve a te che lo dai e agli altri che lo ricevono. Credo molto nell’autenticità, secondo me è giusto farlo. Non torno indietro, penso di aver fatto bene».

Il suo sogno?

«Penso che non si è mai arrivati, neanche a livelli altissimi. Più che sogni, ho progetti, desideri, obiettivi. Mai smettere di sognare è un imperativo categorico, ma appartiene più a una fascia d’età giovanile, quella di mia figlia che ha 19 anni e sognare è un suo sacrosanto diritto. Nel mio caso ho degli obiettivi e progetti, desidero di continuare a fare questo lavoro per tutta la vita e in piena libertà di dire ciò che si pensa e ciò che sono. La mia necessità è esprimermi e condividere con gli altri. Spero che la mia espressione e arte abbiano una funzione per tutti quelli che la ascoltano, al di là delle soddisfazioni personali».

E a proposito di progetti, abbinato al nuovo disco c’è un’idea innovativa…
«Il nuovo disco Agapè vol.1 sarà presentato in tandem ad “Agapè Vino”, un format che  sto portando avanti con l’amico e socio Giampaolo Carli, che unisce la musica alla promozione dei vini delle Marche e del nostro territorio nel resto d’Italia e spero oltre i confini nazionali. Un network che unisce musica, eccellenze e solidarietà, perché in questa start-up ci sarà modo di sostenere progetti per l’autismo».